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L'importanza di Pescia

Negli ultimi decenni del Settecento l'attivita' di produzione della carta ando' intensificandosi nella zona di Pescia in maniera esponenziale tanto da farle raggiungere il vertice della produzione in Toscana sopravanzando Colle Val D'Elsa. La svolta coincide con l'arrivo a Pescia dei Magnani , originari della Liguria, tanto che nel 1863 la Camera di Commercio di Lucca riconosce che Pescia e' della nostra Provincia la citta' industriale per eccellenza e non inferiore, crediamo, a qualsiasi altra piu' industriale del Regno". In quel periodo, infatti, Pescia e la limitrofa Villa Basilica, danno vita alla piu' cospicua concentrazione di cartiere all'interno del territorio nazionale.

In quegli anni le cartiere della Provincia vantavano complessivamente 83 tini a bianco (di cui 66 nel comprensorio Pescia/Villa Basilica) contro i 111 dell'intera Toscana e la quasi totalita' dei tini a straccio in Toscana (29); per tino a bianco si intende la produzione di carta di prima qualita', per tino a straccio la produzione fatta con materia prima di bassa qualita'(assai spesso stracci) e destinata all'imballo.

Hartman Schopperum, Francoforti ad Moenum, 1568, c. 4.  copyright Maria Pacini Fazzi EditoreNel 1862 l'esposizione internazionale di Londra, oltre alla "macchina senza fine " pone in evidenza l'evoluzione della chimica che fornisce la possibilita' di utilizzare materie prime diverse quali la paglia o la pasta di legno affrancando in tal modo l'industria della carta dalla dipendenza degli stracci.
Per alcuni decenni gli industriali si sono divisi sulle due realta' ed a far le spese di questa prima vera rivoluzione avvenuta nel settore cartario e' soprattutto Pescia che , agli inizi del 1900, fa registrare una diminuzione degli stabilimenti da 26 a 10 pur in presenza di un consistente incremento su base provinciale (da 57 a 78), cio' in dipendenza della scelta di privilegiare la lavorazione a straccio che con il tempo si e' dimostrata assolutamente non competitiva comportando un eccessivo impiego di personale a parita' di prodotto e troppo legata all'approvvigionamento delle scarse risorse idriche locali.

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