I Mercanti

Il quadro di Van Eyck

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"I Coniugi Arnolfini",
1434, olio su tavola, National Gallery di Londra.

Non si può chiudere questa pagina di storia senza ricordare li celebre quadro del Van Eyck rappresentante il mercante lucchese Giovanni Arnolfini con la giovane sposa.

Sembra che il Van Eyck eseguisse la tavola degli ArnolfIni essendo loro ospite: infatti il dipinto è firmato è datato: "joannes de Eyck fuit hia 1434". Poi negli anni seguenti l'Aulico Consigliere si fece nuovamente ritrarre dal grande pittore nel quadro che si trova ora allo Staattliche Museen di Berlino, mentre l'altro è alla National GalIery di Londra. In questo bellissimo dipinto egli è rappresentato con l'abito da cerimonia bordato di pelliccia scura, col largo cappello un po' sproporzionato invero all'allungato volto e alla sua figura. Gli sposi sono in piedi tenendosi per mano nella camera nuziale, dove i mobili, lo specchio del fondo che riflette le immagini gli oggetti e le luci spiegano tutte le virtù dell'arte fiamminga. Giovanna Cenami appare giovane e guardinga in un movimento raccolto pieno di delicata grazia. La sua figurina ricca di fascino in quel suo aspetto fragile e gentile avvolta nell'ampia gonna dalla strana foggia che la fece ritenere alle soglie della maternità, accentra tutta l'attenzione di chi la guarda. Si sa invece che la gonfia stoffa sul ventre rispondeva ad una moda a imitazione della regina di Francia che in effetti in quel tempo era prossima alla maternità.

Gli Arnolfini non ebbero figli e forse quella ricca sottana fu prescelta dall'artista per nascondere l'esilità della persona: le piccole mani, le strette spalle, il minuscolo volto incorniciato dai capelli biondi, contrastavano vicino al robusto consigliere.

Il celebre quadro del Van Eyck ha una storia avventurosa. Nel XIV secolo apparteneva a Margherita d'Austria: fu poi ritrovato in una bottega di barbiere in Bruges. Fu in Spagna di proprietà di Maria di Ungheria, tornò a Bruxelles in una casa privata dove ornava la parete di una stanza, caso volle che qui fosse ricoverato un ufficiale inglese ferito a Waterloo il quale lo comperò e lo portò in Inghilterra. Alla sua morte venne donato alla National Gallery.

Lo stesso fatto che Van Eyck fu loro ospite può far supporre che molti artisti vi convenissero. La stanza che il quadro ci offre é armoniosa e curata così semplice e signorile confortevole in quella luce pacata che entra dalla finestra vetrata.

Allo specchio convesso dalla parete in fondo al quadro è appesa la corona del rosario, la prima. sembra che si conosca nell'iconografia riguardante quella devozione. Certo In altra parte della camera sarà stata appesa l'immagine del Volto Santo che nessun lucchese poteva non custodire in casa sua. Perfino nell'inventario dei gioielli di Filippo il Buono, Duca di Borgogna del 1420 se ne trova una riproduzione forse d'argento forse d'oro, ed è facile Immaginare che sia stato dono del suo Ministro delle Finanze Giovanni Arnolfini.
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