I Mercanti

Le comunità lucchesi

Anche in Inghilterra i lucchesi si trasformarono presto in banchieri consiglieri, ricevitori delle rendite reali. Notevoli pure le colonie italiane come la "Natio Lucensis de Janna" avendo questa città molti interessi anche politici con Lucca. A Venezia la comunità aveva la Corte della Seta per ciò che riguardava il commercio e la Scuola del Volto Santo sorta nel 1360 presso la Chiesa dei Servi di Maria per la parte religiosa, la scuola era anche detta "dei nobili lucchesi" e sembra che vi lavorasse anche il Tintoretto. Era, questa confraternita una istituzione d'assistenza che esercitó, per secoli la sua proficua attività fra i lucchesi residenti a Venezia. Dovunque le colonie si formassero portavano con se abitudini e costumi della loro città e quindi a Venezia con la ricorrenza della Pasqua si facevano benedire l'agnello e la pasimata; il 13 Settembre, festa della Santa Croce, la colonia celebrava come abbiamo visto a Bruges ed a Parigi la fausta ricorrenza con la luminara nel proprio quartiere e con suono di pifferi e trombette.

Il largo e fecondo sviluppo dell'arte della seta durante tutto il 1200 determinò all'inizio del 1300 una situazione economica per cui all'arricchimento della classe mercantile non corrispondeva un uguale incremento di ricchezza dell'artigianato, dei piccoli commercianti, dei manifatturieri.
Donde la divisione in fazioni: Bianchi i ricchi mercanti, Neri il popolo e le conseguenti lotte intestine. La classe artigianale ottenuta per la prima volta la preponderanza su quella mercantile, promulga un nuovo Statuto col quale tende proprio a comprimere il potere politico della "Università dei mercanti". L'attività svolta da queste due classi dì cittadini era strettamente correlata infatti se dobbiamo alla perizia ed alla capacità inventiva degli anonimi artigiani l'alto valore artistico dei drappi lucchesi, alle grandi famiglie mercantili dei Cenami dei Guinigi, degli Spada, dei Trenta dei Buonvisi e degli altri che abbiamo incontrato in Italia ed all'estero, va il merito d'avere imposto in tutti i paesi europei le sete di Lucca. Ma sia che salisse al potere l'una oppure l'altra classe l'interesse di entrambe va puntato sulla qualità del prodotto rendendo il sistema di stretto protezionismo con il quale Lucca, come del resto ogni comune medievale difendeva i propri interessi e manufatti.
Ma le lotte interne accompagnate dal triste fenomeno del fuoriuscitismo e dalla vendetta di parte, incideranno profondamente sul normale svolgimento della vita economica della città.
Naturalmente da queste lotte erano pronte a trarre vantaggio le città nemiche come avvenne per Lucca nel 1314. Uguccione della Faggiola signore di Pisa, valendosi dell'aiuto dei bianchi fuoriusciti, riuscì ad avere ragione di Lucca stessa e ad imporle il proprio dominio ma senza stragi e saccheggi.
Ma gli effetti letali dell'accaduto si fecero ancora più gravi quando, oltre ai Guelfi neri fuggiaschi secondo la testimonianza dello storico Tegrimi:
"Trecetos familios civium cum suis clientelis prímo illo congresso... "
Di costoro parte andarono a Venezia parte a Firenze, a Milano, a Bologna ed anche in Germania in Francia e in Inghilterra. In conseguenza di ciò grande fu la concorrenza che queste città fecero all'industria lucchese in questo periodo soprattutto Venezia che fu la città cui Lucca dovette cedere lo scettro dell'arte.
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