I Mercanti

Il risveglio economico

Fu questa per i Lucchesi l'epoca del rifiorire della loro arte con la libertà rinacque l'antica floridezza commerciale per il ritorno in patria di molti artefici e mercanti di seta, andati in esilio per aver salva la vita. Nel breve giro di pochi mesi la città passò dalla desolazione al più florido stato: si riprese il lavoro e si riaprirono da ogni parte i negozi di stoffe riportando all'antico splendore l'arte della seta.

Ma ben presto un'altra calamità si abbatté sull'industria serica lucchese. Le guerre che turbavano la Francia e gli altri paesi Europei, la lotta con i fiorentini e la conseguente carestia e pestilenza avevano aggravato la situazione e costrinsero molti ad espatriare (1420) né valsero a trattenerli le gravi pene decretate nel 1424 da Paolo Guinigi illuminato Signore di Lucca (1400-1430) contro chi propagasse quest'arte fuori dallo Stato ed aveva inoltre iniziato un rigoroso risveglio facilitato dal privilegi concessi per richiamare gli artefici e dal suo stesso amore delle vesti e dei drappi sfarzosi. Non solo favorì l'arte dei broccati dei damaschi e dei velluti ma fece venire abili ricamatori e foggiatori di abiti, già ricchi di preziosa esperienza.
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