Scavando,
immediatamente sotto il manto di cemento, si è rivelato agli archeologi
che soprintendevano gli scavi un vero e proprio patrimonio storico.
Innanzi tutto, quello che si pensava - avvalendosi delle stampe
e disegni dell'epoca - essere l'assetto della piazza, non corrispondeva
molto alla realtà: di fatto, gli edifici che si pensava esservi,
c'erano realmente, ma leggermente in posizioni diverse, rispetto
a quella supposta.
Inoltre,
sono apparsi subito dei reperti di origine medievale che hanno fatto
comprendere agli archeologi, coordinati dal professor Michelangelo
Zecchini, che piazza Napoleone poteva racchiudere segreti ancora
più importanti di quelli che si pensava. Quest' ultimo, proponendo
una teoria affascinante, ma non accettata da tutti, afferma di aver
riconosciuto nelle rovine degli scavi i resti dell'"Augusta", la
fortezza di Castruccio
Castracani, che i lucchesi distrussero nel cacciare Castruccio
dalla città.
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