Congiunge il Canto d'Arco con la Piazza S. Maria.
Il nome deriva dal castello di Fillongo in Garfagnana, dove la famiglia Falabrina, che in via Fillungo aveva le sue case, esercitava il suo diritto di feudo.
Il nome Fillungo è molto antico e fino alla metà del 1800 indicava il tratto di strada che va dal Canto d'Arco alla piazza dei Mercanti e che era parte della contrada di San Cristoforo.
Il tratto successivo, dalla piazza dei Mercanti fino alla direttrice via degli Angeli - via Mordini, era detto "in Pantera". L'ultimo tratto era detto "prima ruga di borgo", poi "via Grande" e più tardi "via porta Santa Maria di Borgo", fino a prendere l'attuale denominazione. "Fillungo"; comunque, è già una modifica rispetto all'originale "Fillongo", tanto che nel secolo scorso si scrisse anche "Fil-lungo", che potrebbe far pensare anche alla caratteristica forma della strada, lunga e dritta.
In via Fillungo, dalla parte del Canto d'Arco, si trova la chiesa di San Cristoforo, nel sec. XII sede dei consoli delle Cause Lucchesi, dall'inizio del secolo successivo appartenne all'Universita' dei Mercanti. A destra della porta maggiore, sul lato sinistro della facciata, ancora restano le sbarre che servivano a fissare la lunghezza di pettini e tempiali, per i telai lucchesi. Attualmente la chiesa e' chiusa al culto, ed e' sede di numerose manifestazioni, come concerti e mostre.
Nel secondo tratto della via Fillungo, si trova il teatro, costruito nel 1740 dall'"Accademia dei Collegati" e fu detto "Pantera" dal nome della località. Per molti anni fu sede di importanti stagioni teatrali, purtroppo poi decadde. Attorno agli inizi del secolo, fu chiuso poichè non dava sufficenti garanzie di stabilità. Dopo il restauro diventò un cinema. Attualmente l'immobile non è adibito ad alcunchè anche se, proprio in questi giorni, è stato acquistato con l'intenzione di crearvi una galleria di negozi.
In angolo con la piazza San Frediano si trova il palazzo Mansi (sec. XVI). Acquistato da Girolamo Menocchi nell'anno 1547, all'epoca il piu' grosso mercante di pelli della citta', fu successivamente venduto, nel 1660, a Ludovico Mansi.
I Mansi appartennero ad una famiglia molto conosciuta ed apprezzata in Europa per il commercio delle sete già prima del sec. XVI, quando operavano a stretto contatto con altre famiglie nobili lucchesi come i Buonvisi, gli Arnolfini ed i Cenami. Proprio dai Cenami, i Mansi acquistarono nel 1600, quella che poi sarebbe diventata la loro residenza estiva nella campagna lucchese: VILLA MANSI.