I Mercanti

La fine dell'arte serica

Alla fine, il terremoto che nel 1755 colpì Lisbona ove i setaioli lucchesi avevano ingenti depositi e l'editto del 1756 di Federico II di Prussia, che chiudeva anche le vie della Germania alle stoffe di Lucca, segnò il termine della gloriosa arte. E' dello stesso periodo il tentativo di Giovan Attilio Arnolfini per infondere nuova vita all'arte lucchese che nel suo trattato "ordini sopra l'arte della seta" del 1770 proponeva una serie di riforme che dettero un più ampio respiro a quest'arte ma non ottennero gli effetti sperati.

Un'altra non trascurabile causa della decadenza dell'arte serica lucchese fu indubbiamente il cambiamento nel gusto dell'abbigliamento e nell'uso dei tessuti serici.

Per seguire il capriccio della moda che dava forme nuove nel disegni e nei colori l'industria dovette abbandonare le stoffe ricche e pesanti dando la preferenza a quelle la cui fabbricazione aveva soltanto di mira di ottenere il maggior effetto con la minima spesa. La fabbrica lucchese abituata per lunga tradizione al primato nelle stoffe lussuose o di perfetta fattura sia come tecnica che come impiego di materia, non si poté adattare al nuovo gusto diverso da quella pompa e da quella magnificenza che erano dovute alla naturale inclinazione per il pittoresco e per il meraviglioso.
I fabbricanti lucchesi non videro questo cambiamento di tendenze del pubblico consumatore, questo democratizzarsi dell'uso dei tessuti serici che limitato prima ai principi ed ai nobili, si era esteso fin dalla prima metà del XVI secolo anche al popolo con la necessità quindi di produrre stoffe appariscenti ed a buon mercato.

Dal 1585 al 1645 quindi ben 88 negozi di seta chiusero i battenti e nel 1713 ne rimanevano ancora 32 con soli 300 telai.
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