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La Storia
I Buonvisi

L'importanza di Pescia
Villa Basilica
Il 1900

Il XVIII Secolo

Nel 1700, mentre si chiude il secolare rapporto di collaborazione fra i Buonvisi ed i Biagi e la famiglia Biagi esce dalla storia cartaria lucchese, sono attive nello Stato, oltre a quella del Buonvisi, la cartiera Montecatini a Piegaio, la cartiera Biscotti a Villa, la cartiera Tegrimi a Vorno, la cartiera del capitano Francesco Pacini a Villa gestita da Giovan Battista Pollera, la cartiera di Anchiano di Giovanni Francesco Boccella, la cartiera di Collodi del Dott.Duccini che poi passera' ai Garzoni.

Hartman Schopperum, Francoforti ad Moenum, 1568, c. 4.  copyright Maria Pacini Fazzi EditoreAgli inizi del XVIII secolo i proprietari di cartiere appartengono spesso a grandi casate nobili lucchesi: i Buonvisi, i Montecatini, i Boccella, i Raffaelli, i Tegrimi, ma appaiono anche nomi di famiglie assai meno facoltose come Grassi, Biscotti, e Pacini. In questo periodo si afferma sempre piu' il distacco fra proprieta' e conduzione specialmente da parte del proprietario nobile che portera' con il tempo al passaggio della proprieta' stessa nelle mani degli affittuari. L'esempio piu' vistoso e' rappresentato dalla famiglia Pollera, originaria di Voltri, i cui componenti iniziarono a prendere in affitto ed in subaffitto cartiere gia' nel Seicento ed all'inizio dell'Ottocento erano proprietari di undici stabilimenti tra Lucca e Modena.

Nel 1811 la Statistica del Principato descrive la carta come "ricco prodotto dell'industria nazionale che ha fiorito nei tempi andati e che per fiorire nuovamente non bisogna che di circostanze favorevoli al commercio". In quel tempo le cartiere in attivati' sono 19 ed impiegano circa 300 persone; viene realizzata carta reale, mezzana, alla francese, all'olandese e dell'aquila che viene anche esportata; circa un terzo degli stracci proviene dall'estero. Le fabbriche lucchesi alla vigilia della imminente rivoluzione del settore che derivare' dalla introduzione della macchina a produzione continua realizzata in Inghilterra, hanno ancora attrezzature quasi identiche a quelle di tre, quattro secoli prima. La forza motrice e' sempre rappresentata dall'acqua che viene assicurata, a volte saltuariamente, dai torrenti Pescia, Lima e rio Vorno...

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